Nel rapporto tra cittadini e amministrazione finanziaria possono nascere dei contrasti. La legge cerca di prevenirli o, almeno, di poterli definire in maniera più rapida. Per questo sono previsti degli strumenti:
-Il ravvedimento. Attraverso questo strumento il cittadino che non ha adempiuto in tempo alle obbligazioni tributarie alle quali era tenuto può adempiere spontaneamente. Viene cioé concessa la facoltà di sanare una posizione prima che l'amministrazione finanziaria intervenga. In questo modo si risolve rapidamente il problema. Vanno però rispettati i tempi entro i quali è possibile effettuarlo. Ad esempio se non si è pagata l'ICI alla scadenza naturale, si può sanare questa posizione entro un anno dalla data di scadenza originaria, naturalmente con sanzioni e interessi. Queste però sono sicuramente inferiori rispetto a quelle calcolate dall'ente in caso di accertamento. Il ravvedimento evita accertamenti futuri e fa risparmiare.
-L'autotutela. L'amministrazione finanziaria, su propria iniziativa o su richiesta del cittadino (e questo è il caso più frequente), provvede a correggere o annullare determinati atti. Ciò può avvenire ad esempio in caso di errori di persona, di calcolo, doppi pagamenti.
-L'accertamento con adesione. E' un accordo tra contribuente e amministrazione finanziaria nel quale si determinano le imposte dovute evitando liti. E' tipico per le imposte sui redditi e per l'IVA. Comporta una riduzione delle sanzioni in quanto si evitano i costi del contenzioso e si arriva alla definizione della questione in maniera più rapida.
Vi sono anche altri istituti ma più tecnici e particolari. Rapportarsi con le amministrazioni finanziarie (dai Comuni, all'Agenzia delle Entrate) non è mai semplice per un privato cittadino o per un imprenditore a causa a volte di eccessive lungaggini e burocrazia. IL Commercialista è la controparte ideale in questi casi, in grado di interpretare, capire e confrontarsi con questi enti.