Iniziamo dicendo che i lavoratori sono esseri umani al pari dei datori di lavoro. Non siamo più nel periodo della Rivoluzione Industriale dove i lavoratori erano sfruttati, senza diritti, senza orari, senza tutele, quasi fossero macchine. E questo e un bene perché si riconosce valore alla persona umana.
I diritti e doveri del lavoratore si ritrovano nella Costituzione Italiana la legge fondamentale dello Stato nel Titolo III intitolato "Rapporti Economici" che indica:
- articolo 36, 1° c.: diritto alla retribuzione commisurata alla qualità e quantità del lavoro prestato;
- articolo 36, 2° c.: la legge stabilisce la durata massima della giornata lavorativa;
- articolo 36, 3° c.: il lavoratore ha diritto e non può rinunciare alle ferie annuali (retribuite) e al riposo settimanale;
- articolo 37, 1° c.: uguaglianza di diritti in ambito lavorativofra uomo e donna senza discriminazioni e tutelando la posizione della donna/madre lavoratrice;
- articolo 37, 2° e 3° c.: fissa il limite minimo di età per accedere al mondo del lavoro, garantendo ai minori, a parità di mansioni, uguali livelli retributivi;
- articolo 40: diritto dei lavoratori allo sciopero regolato dalla legge.
Altri diritti importantissimi riconosciuti sono quello a svolgere la propria attività in un ambiente sano e a ricevere le giuste attrezzature per poter operare al meglio in sicurezza.
Dall'altra parte non ci sono solo diritti ma anche doveri:
- dovere di riservatezza in merito alle informazioni di cui si viene a conoscenza nel corso del proprio rapporto lavorativo;
- dovere di svolgere la mansione per la quale si è stati assunti al meglio, seguendo scrupolosamente le direttive del proprio responsabile;
- dovere di fedeltà intesa come il non svolgere comtemporaneamente attività concorrenziale rispetto a quella normalmente svolta per il datore di lavoro;
- divieto di sottrarre e/o manomettere beni del datore di lavoro.